DESERT VESPA: Cronaca di un viaggio

Estate 1999, da quanto tempo non facevamo un bel viaggio? Un viaggio di quelli che ti provano e si fanno ricordare al tempo stesso intendo! Da due anni ormai.
Il 10 agosto di due anni fa siamo partiti per la Turchia, ed anche quello è stato un bel viaggio: 6000 km su e giù per la Turchia non sono davvero pochi, e già ci sembrava di essere al limite. Al limite per un viaggio in vespa di un mese.
Quest'anno, come dicevo, volevamo esagerare ed abbiamo pensato bene di cambiare continente: si va in Africa, destinazione Marocco. Anche stavolta il tempo a disposizione non è tantissimo, circa 25 giorni. La vespa è vecchia, di quelle che strada ne hanno già fatta tanta, un 160 gs del 1962, anche se da qualche anno ha subito qualche ritocco. La sospensione anteriore, lo sterzo , un po' anche il resto, ma resta pur sempre un vecchio vespone che con una pedalata va in moto e non si ferma più.
Prima di partire facciamo una messa a punto generale per non avere problemi di sorta lungo la strada.
Lunedì 9 agosto si parte, la vespa è molto carica anche stavolta, con due persone, 2 portapacchi, parabrezza tenda sacchi a pelo, pezzi di ricambio, tanichetta della benzina, guide e quant'altro. Anche la macchinetta del caffè, e la valigetta dei medicinali, che non si sa mai. Per arrivare in Marocco ci mettiamo sei giorni: attraversiamo Italia e Francia tutto d'un fiato, ed al pomeriggio del secondo giorno siamo in Spagna.
Da qui decidiamo di rallentare e di visitare qualche città' spagnola, una breve tappa a Barcellona, poi a Valencia tiriamo verso l'interno lasciando l'autopista, carissima in Spagna, e neppure troppo bella. Una piacevole tappa a Cordoba e via a Siviglia, dove riusciamo a comprare un copertone di scorta, che poi cambieremo soltanto a Marrakech. Su e giù per le colline dell'Andalusia, chilometri e chilometri in mezzo ad ulivi: siamo in Spagna, in fondo alla Spagna ma non ci sentiamo ancora veramente in vacanza. Un'ultima tappa a Los Cagnos de Meca dove finalmente facciamo il primo vero bagno nell' Oceano, e la mattina dopo siamo ad Algesiras, pronti per imbarcarci, destinazione Tunisi. Abbiamo già fatto 2700 Km ed il "viaggio " sta per iniziare.
L'ingresso in Marocco è stato bello ed emozionante al tempo; foglio verde e passaporto a vista, secondo le indicazioni della nostra guida, sorriso stampato e molta pazienza. Attenzione: in dogana scopriamo che la nostra carta verde non vale per il Marocco.160.000 e diventa valida in un attimo, basta un timbro e qualche formalità. Decidiamo di scendere lungo la costa atlantica passando da Meknes. I Souk del Marocco... sono affascinanti e terribili, altro che quelli Turchi, che già ci erano sembrati esagerati! Qui i poveri sono poveri, e sono veramente tanti! Nei souk del Marocco e nei piccoli villaggi intorno a Marrakesh per la prima volta abbiamo capito cosa significa davvero 'terzo mondo', senza falsità o ipocrisie, soltanto 3° mondo. E non è stato bello, né facile. E poi ancora colori ed odori, grida e gioia, caldo e puzza, ovunque vicoli infiniti gremiti di gente intenta a fare qualunque cosa, dai macellai con le teste di capre mozzate sottobraccio ai bambini di 10 anni dietro a torni da falegname. La vespa si trova a suo agio e noi pure: per la città' Marocchine si gira che è una bellezza, l'importante è non preoccuparsi troppo di semafori, stop , destra o sinistra, l'importante è non finire sotto un "gran taxi" .
Ci fermiamo a Rabat da un amico, e scopriamo cosa significa l'accoglienza Marocchina, che ci seguirà per il resto del viaggio, con modalità di volta in volta diverse, ma sempre piacevoli e contornate da un aroma di tè alla menta. Facciamo un altro paio di fermate lungo la costa ed alla fine ci fermiamo in campeggio, quando c'è, altrimenti dove capita, magari in qualche villaggio sperduto lungo la strada come è successo qualche chilometro prima di Marrakesh, dove abbiamo passato una notte e metà del giorno dopo in un villaggio senza corrente elettrica ed acqua corrente, con case in fango, circondati da persone che non parlavano una sola parola di nessuna delle lingue che noi ci sforzavamo di parlare, ma che ci hanno trattato come dei signori! Un giorno a Marrakech, perché è d'obbligo, e poi via verso sud. Dopo soltanto 100 Km decidiamo di saltare Agadir... c'è troppa gente che ci va, soprattutto italiani, e puntiamo per il deserto. Non che in precedenza avessimo incontrato strade troppo frequentate, ma qui cominciano a diventare davvero molti i Km che percorriamo prima di incontrare anima viva.
Facciamo due deviazioni verso le Gorges de Dades e ci dirigiamo verso El Rachidia. In realtà vorremmo andare più in là, più giù, per vedere da vicino le dune di Merzouga! A Erzoug incontriamo Alì, un simpatico ragazzo Marocchino che ha un "Auberge", se così vogliamo chiamare una casa in fango, in un oasi nel deserto. Cosa facciamo? Lo ringraziamo per l'invito e decidiamo di seguirlo con la nostra vespa . Dopo 50 km di piste siamo sotto le dune. Quasi non ci crediamo! ci siamo arrivati davvero! Siamo sotto le dune e Silvia è dovuta scendere soltanto una volta dalla vespa a causa della sabbia. Il deserto! Quasi non ci sono parole per descriverlo, e troppe già se ne sono spese; diciamo soltanto che è bellissimo e che vale i 4500 Km fatti finora per arrivarci! Ci fermiamo due giorni e proviamo anche a dormire sulle dune, ma, incredibile, capitiamo in una tempesta di sabbia e dobbiamo rinunciare.
Riprendiamo il viaggio ma da questo momento in poi ci sentiamo di ritorno. Visitiamo altre città ed incontriamo molte altre belle persone, ma il vero obiettivo sentiamo di averlo già centrato e passato: il deserto.
Come ultima tappa ci fermiamo a Fes. Il Souk di Fes è bellissimo, anche se non è il più caratteristico che abbiamo incontrato. Compriamo qualche chilo di olive perché è un peccato non farlo ed un paio di borse in cuoio (!) per ricordo. L'ultimo tratto di strada che ci separa da Ceuta per il ritorno in Spagna lo facciamo in montagna, attraversiamo il Rif. Qui abbiamo l'unica esperienza spiacevole di tutto il viaggio. Per circa 50-60 Km vediamo continuamente ed insistentemente accostati da persone e da macchine, uomini donne e bambini che vogliono a tutti i costi venderci da fumare. Mercoledì mattina passiamo la dogana e siamo in Spagna. Vorremmo arrivare a Bologna per venerdì sera.
Ci mettiamo in strada e stavolta facciamo la Costa del Sol. Una tappa a Granada, poi ancora a Valencia per l'ultima notte in Spagna in compagnia di amici. Venerdì sera siamo davvero a casa. 800 Km al giorno per fare gli ultimi 2400 Km in tre giorni non sono uno scherzo! Ma la vespina sta bene e noi pure. È stato veramente bello e gli 8000 Km del viaggio, il lunedì dopo, sono storia passata.
Resta l'esperienza, le emozioni, i ricordi di un viaggio unico, che più di una vacanza sono una tappa nella nostra vita, un'altra tappa anche per la nostra vespa, che è già lì che aspetta il prossimo viaggio!
Se volete ulteriori informazioni potete mandare un e-mail a murgia@area.bo.cnr.it